Sono sempre più numerosi i laboratori, le cliniche e gli ospedali che offrono servizi di refertazione elettronica degli esami ai propri pazienti. Tuttavia, tale processo di ammodernamento delle strutture sanitarie non ha ancora trovato riscontro in alcun provvedimento normativo atto a disciplinarne il funzionamento.
E’ questo il quadro in cui l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha approvato lo scorso 25 Giugno (G.U., 15 Luglio 2009) una serie di “linee guida in materia di referti on line“. Obiettivo del provvedimento è garantire che le attività di refertazione on line si svolgano nel pieno rispetto delle normative sulla protezione dei dati sanitari, e con il consenso dell’assistito.
Le linee guida individuano misure e accorgimenti a tutela dei cittadini, sia per quanto concerne la consultazione dei referti via email, sia per il download degli stessi dai siti della struttura sanitaria. L’adesione ai servizi di refertazione digitale dovrà essere facoltativa, e le copie cartacee dei documenti dovranno essere comunque mantenute. Inoltre le tipologie di esame più delicate- ad esempio quelle genetiche o collegate ad indagini prenatali- dovranno essere escluse dai servizi di digitalizzazione, e agli utenti che scelgono la “via digitale” dovrà essere fornita un’informativa chiara ed esaustiva rispetto alle caratteristiche e funzionamento del servizio.
A complemento dell’iniziativa, il Garante ha altresì avviato una consultazione pubblica sulle stesse Linee Guida. Tale azione ha per obiettivo la raccolta di osservazioni e commenti sul provvedimento, prima della sua definitiva adozione, da parte di tutti gli attori coinvolti. La data ultima utile per la presentazione dei rilievi è il 30 Settembre 2009.
Aggiungi commento