Gli istituti bancari sono tenuti alla massima attenzione riguardo i dati personali dei clienti, e i correntisti devono ricevere comunicazione immediata in caso di accesso indebito alle informazioni che li riguardano.
Lo ha stabilito l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali con un recente provvedimento, di cui è stato relatore Mauro Paissan. Le indagini del Garante sono partite dalla denuncia di una cittadina la quale, nel corso di una causa di separazione, si era vista impiegare contro dal marito una serie di informazioni finanziarie riservate, di cui il coniuge non avrebbe potuto tecnicamente essere in possesso.
A questo punto la signora ha chiesto chiarimenti ai responsabili della propria filiale bancaria- i quali le avevano parlato di un accesso “per esigenze operative” da parte di un impiegato al suo conto- e alla stessa Autorità Garante. Gli accertamenti svolti da quest’ultima hanno messo in luce che:
1. la banca aveva sì adottato misure di sicurezza, ma non sufficienti a impedire il trattamento indebito dei dati da parte dei propri operatori;
2. la correntista non aveva ricevuto alcuna comunicazione rispetto all’accesso illegale al conto.
Per queste ragioni il Garante ha chiesto all’istituto creditizio in questione di adottare misure di protezione più scrupolose riguardo ad eventuali comportamenti indebiti da parte degli impiegati, e di svolgere opportune attività formative per sensibilizzare gli stessi al rispetto della privacy. Ha inoltre stabilito che ogni illecito debba essere immediatamente comunicato al correntista “vittima” dell’abuso, ed ha inviato il provvedimento alla Procura della Repubblica per le valutazioni di competenza riguardo a eventuali illeciti penali.
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