I rappresentanti di oltre ottanta Autorità Garanti per la privacy di vari paesi, riuniti nei giorni scorsi a Madrid, hanno raggiunto un accordo su un set di standard atti a regolare su scala globale le principali questioni di privacy e tutela dei dati personali.
Sebbene i suoi contenuti non siano in alcun modo vincolanti per i governi, l’agreement costituisce un significativo passo in avanti in un ambito fin qui tralasciato dagli accordi internazionali, e quindi soggetto ad un elevato grado di frammentazione- per non dire balcanizzazione– normativa. Si spiega così la soddisfazione con la quale i delegati hanno salutato la firma della lista di linee guida. L’accordo, spiega il Garante italiano Francesco Pizzetti “contiene principi generali sulla protezione dei dati definiti in modo da poter essere accettati dalle Autorità di paesi che hanno una cultura diversa di protezione dei dati”.
Tra le principali indicazioni contenute nel documento, quella per cui le informazioni personali degli utenti possono essere raccolte soltanto in caso di “consenso libero, senza dubbi e informato”, e devono essere distrutte non appena sia stato raggiunto lo scopo che aveva condotto alla loro composizione. In secondo luogo, ai cittadini- navigatori devono essere assicurate precise garanzie a livello di circolazione internazionale dei dati a loro riferibili, con l’esplicita proibizione di cederli a paesi che non garantiscano standard di privacy adeguati.
Un compito importante di garanzia rispetto al corretto funzionamento dell’intera architettura è affidato agli Internet Service Provider, che devono tutelare assicurare l’accuratezza, la confidenzialità e la sicurezza dei dati raccolti.
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