Diritto & Internet

La UE contro la tassa francese sui provider

0925_commissione_europeaLa Commissione Europea ha aperto una procedura d’infrazione contro la Francia a causa della cosiddetta “telecom tax” sugli operatori di telecomunicazioni. La tassa, introdotta lo scorso anno all’interno di una legge di riforma del servizio radiotelevisivo pubblico, prevede che gli operatori di connettività ad internet versino fino allo 0,9% del loro fatturato per sostenere la televisione pubblica francese che non è più finanziata da pubblicità. Secondo il Tesoro, l”importo annuale di questa tassa è stimato essere intorno ai 400 milioni di euro.

Secondo la Commissione questa legge violerebbe però la direttiva europea (2002/20/CE art.12) che stabilisce dei limiti alle tasse imponibili dagli stati membri alle aziende che forniscono connettività. Pertanto ha avviato la procedura d’infrazione inviando un avviso formale al Governo Francese che ora ha due mesi per rispondere con le proprie contro osservazioni.

L’avvio della procedura d’infrazione è stato accompagnato da una dichiarazione di  Viviane Reding, il Commissario responsabile dell’informazione e dei media:

“Non solo questa nuova tassa sugli operatori sembra incompatibile con la normativa europea, ma in più riguarda un settore che è uno dei maggiori trainanti della crescita economica. Inoltre, c’è un serio rischio che la tassa sarà trasferita ai clienti in un periodo nel quale stiamo proprio cercando di ridurre la loro bolletta tagliando le tariffe da terminazione e i costi delle chiamate da cellulari, del trasferimento di dati e del roaming degli SMS”.





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