Da oggi è possibile attivare il servizio di posta elettronica certificata per i cittadini denominato CEC-PAC. La sigla sta per Comunicazione Elettronica Certificata fra Pubblica Amministrazione e Cittadino: una casella e-mail con la quale è possibile richiedere certificati e altri documenti burocratici per via telematica.
Gli aspetti della PEC, della CEC-PAC e la loro evoluzione sono stati argomenti più volti trattati in questo spazio. Oggi, in quello che è stato definito il “PEC-day”, ci limitiamo a riassumerne i tratti principali e illustrarne le modalità di attivazione.
La CEC-PAC è una casella di posta da 500 Megabyte che ha il valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno. È utilizzabile da tutti i cittadini maggiorenni muniti di Codice Fiscale e la sua attivazione e manutenzione è gratuita.
La procedura per attivare la CEC-PAC richiede due passaggi. Per prima cosa è necessario registrare la propria richiesta di attivazione collegandosi al portale www.postacertificata.gov.it o chiamando il numero verde 800.104.464 (da rete mobile 199.135.191). Dopodichè, a partire da 24 ore dopo la registrazione ed entro un tempo di tre mesi, bisogna recarsi in un ufficio postale abilitato per l’identificazione – portando con sé documento d’identità, codice fiscale o tessera sanitaria – per effettuare la certificazione della firma.
Il ministero ha recentemente dichiarato che ci sono 50 milioni di caselle PEC in attesa di essere attivate, ma per ora sono circa 80 mila le caselle certificate già richieste dai cittadini, grazie ad una sperimentazione avviata a fine settembre 2009 da Aci e Inps.
Se l’introduzione della PEC sembra essere stata avviata con successo tra privati (anche professionisti e imprese si sono adeguate all’obbligo di munirsi della PEC per legge) non si può ancora parlare di massiccia diffusione della Posta Certificata nelle Pubbliche Amministrazioni. Nonostante il Codice dell’amministrazione digitale prevedesse già 5 anni fa che tutte le Pubbliche amministrazioni istituissero una casella di Posta elettronica certificata, la maggior parte delle amministrazioni italiane oggi non l’hanno ancora messa in funzione. I dati più recenti dicono infatti che sono solo 12.500 le Pec attivate dalle Pubbliche amministrazioni centrali e locali, anche se in questi giorni è stata portata avanti una sollecitazione da parte di DigitPa, dal Formez e dall’azione dell’Ispettorato della Funzione pubblica che dovrebbe avere l’effetto di un impennata del numero di caselle attive.
Non tutta la pubblica amministrazione è comunque allo stesso livello di innovazione tecnologica. In alcuni settori, come Regioni, Camere di Commercio, Inps, Inail, Inpdap, la copertura PEC è del 100%, mentre nei ministeri si parla di un 85% e nelle Asl del 50-60%. Il dato peggiora per quanto riguarda le università. Solo 20 atenei italiani su 93 risultano oggi dotati di una PEC.
Per capire con quali amministrazioni è già possibile comunicare tramite CEC-PAC è possibile consultare www.paginepecpa.gov.it, un motore di ricerca per gli indirizzi Pec.
In conclusione si ricorda che la CEC-PAC, una volta attivata, sostituisce a tutti gli effetti i tradizionali canali di comunicazione fra cittadini e Pubblica Amministrazione, in entrambi i sensi. Ogni raccomandata da parte di uffici pubblici potrà quindi raggiungere il cittadino anche solo, esclusivamente, per via telematica. È perciò consigliabile controllare la casella PEC con la stessa frequenza della buchetta di posta tradizionale.
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