Garantire il pieno rispetto della dignità umana in rete ed il rifiuto di ogni forma di discriminazione, è questo l’obiettivo dichiarato dal “Codice di autodisciplina per servizi internet“, un documento contenente regole di condotta per tutti gli operatori della rete italiani, dai fornitori di acceso agli host provider.
La sottoscrizione al Codice di autodisciplina, la cui “bozza definitiva” è stata presentata la settimana scorsa da un gruppo di lavoro guidato dal Ministro degli Interni Roberto Maroni in seguito a un Protocollo d’Intesa governativo, è a titolo volontario e in questo senso è definita “autoregolamentazione”. Tutti gli operatori che aderiranno potranno esibire un certificato di qualità che, come per i prodotti agroalimentari, garantirà agli utenti il transito su spazi virtuali sicuri, ovvero controllati.
Il controllo è esercitato indirettamente su tutti i contenuti messi a disposizione, anche se generati da terzi, dal momento che chi sottoscrive il Codice si impegna, mediante una clausola sui contratti di fornitura, “a estendere l’obbligatorietà del Codice stesso ai terzi che sottoscrivono i servizi offerti”. Tra questi sono compresi anche gli utenti: il Codice prevede l’adozione di linee-guida alle quali l’utente sarà chiamato a conformarsi e nelle quali vengano individuati in modo chiaro i limiti e modalità dell’uso dei servizi, “anche al fine di una significativa responsabilizzazione dell’utente stesso”.
I contratti fra fornitori e utenti dovranno chiaramente prevedere “la possibilità di rimuovere eventuali contenuti illeciti o potenzialmente lesivi della dignità umana, immessi/pubblicati dai contraenti ovvero di risolvere il contratto, previa diffida, qualora gli utenti pongano in essere comportamenti contrari alla legge, al Codice e alle linee guida”. Per consentire una rapida rimozione dei contenuti da rimuovere i provider si impegnano a istituire un chiaro e visibile link a un modulo di segnalazione dei contenuti illeciti e parimenti un modulo di reclamo per richiedere la verifica su contenuti rimossi a seguito di segnalazioni non corrette.
Gli aderenti al Codice sono tenuti ad offrire la massima collaborazione all’Autorità giudiziaria ed alle forze di polizia impegnate a prevenire e reprimere la commissione di reati per il tramite della rete.
La presentazione del Codice di autodisciplina è stata accolta positivamente dagli operatori della rete, che in particolare apprezzano l’aspetto di collaborazione con il pubblico del web.
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