Pare che siano 30 milioni gli utenti che ogni mese utilizzano Isohunt, il sito di condivisione di link torrent che ha recentemente ricevuto un’ordinanza di rimozione dei collegamenti ai contenuti protetti da copyright segnalati dalla MPAA, la Motion Picture Association of America.
L’ingiunzione permanente voluta dai produttori cinematografici è stata accolta dal giudice Stephen Wilson, del distretto della California. L’ordinanza non è che l’ennesima variante delle ormai molteplici decisioni giudiziarie a favore dei detentori di copyright e a discapito dei fornitori di servizi: il giudice ha sancito che l’attività di Isohunt induce all’infrazione del diritto d’autore e pertanto il sito è tenuto a rimuovere i link ai file illegali.
La MPAA ha quindi presentato a Isohunt una lista di parole chiave che dovrebbero determinare i file da rimuovere, frasi come “Alice in wonderland” ma anche termini comuni come il numero 10 o nomi di famosi romanzi come “Dracula”.
Gary Fung, il 27enne fondatore di Isohunt, ha protestato: le parole indicate dalla MPAA possono riferirsi tanto a materiale protetto da copyright quanto a materiale di pubblico dominio. “La MPAA non possiede il copyright sui nomi delle cose. Qui l’ingiunzione viola il Primo Emendamento” ha dichiarato il giovane CEO in un’intervista a Wired.
E su questo verte il ricorso in appello annunciato dai legali di Isohunt che chiedono una sospensione dell’ingiunzione fino alla stesura di una lista di segnalazione più appropriata da parte della MPAA. La rimozione del materiale segnalato attraverso keywords porterebbe al collasso del sito, si chiede quindi ai cinematografici di segnalare solo i link che effettivamente portano al download di file in violazione di copyright, attraverso l’identificazione di URL o Hash.
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