La Corte di Giustizia Europea si è recentemente pronunciata a favore delle restrizioni applicate dal governo olandese sull’offerta di servizi di gioco d’azzardo online.
La questione è giunta davanti alla corte comunitaria in seguito alla richiesta della Corte Suprema dell’Olanda di determinare se le limitazioni poste dal governo fossero compatibili con l’art.49 – sulla libera offerta di servizi commericali – del Trattato che istituisce la Comunità Europea.
All’origine del caso il rifiuto da parte delle autorità olandesi di concedere licenze a due società di scommesse, la Ladbrokes International e la Betfair, che hanno cercato di intromettersi nel monopolio del gioco d’azzardo, detenuto da un’agenzia statale senza scopo di lucro. Per ottenere le licenze le società inglesi hanno fatto quindi ricorso alla Corte Suprema nazionale che ha interpellato la Corte di Giustizia Europea.
La pronuncia europea ha confermato la compatibilità delle restrizioni con il trattato comunitario: le limitazioni sono lecite se corrispondono a misure interne statali volte a combattere la frode e a contrastare il fenomeno della dipendenza dal gioco d’azzardo.
Ora la Corte Suprema olandese dovrà determinare se le restrizioni siano state effettivamente ispirate da questi obiettivi o se alla base della mancata erogazione delle licenze ci sia semplicemente la volontà di conservare il monopolio commerciale. Va a discapito di questa seconda ipotesi il carattere non lucrativo dell’agenzia statale che gestisce il gioco d’azzardo in Olanda. Tutti i fondi raccolti dalle scommesse vengono infatti investiti in progetti a scopo educativo, sportivo e culturale.
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