La Commissione Europea ha recentemente presentato una proposta di direttiva volta a combattere gli attacchi informatici su larga scala, e più in generale i nuovi reati informatici.
Pare infatti che gli attacchi contro i sistemi di informazione siano in continuo aumento e siano sempre più sofisticati. Nel marzo 2009 gli apparati informatici di organizzazioni governative e private di più di 100 paesi sono stati assaltati attraverso i cosiddetti botnet, reti di computer infettati da particolari virus o trojan che rendono i PC controllabili a distanza all’insaputa dei proprietari.
Questi tipi di attacchi sono particolarmente aggressivi perché possono essere effettuati da migliaia di computer contemporaneamente, con effetti devastanti sui sistemi IT pubblici e privati. Nel 2007 un attacco tramite botnet in Estonia ha reso temporaneamente fuori uso la maggior parte dei servizi pubblici on-line, così come i server del governo, del parlamento e della polizia.
La direttiva proposta oggi dalla Commissione si basa sulle disposizioni vigenti dal 2005 e introduce nuove circostanze aggravanti e sanzioni penali più rigide per gli autori di attacchi informatici e i produttori di software maligni. Prevede inoltre che gli Stati membri siano tenuti a rispondere rapidamente alle richieste di aiuto in caso di attacchi informatici, rendendo così più efficace la cooperazione giudiziaria comunitaria.
Al pacchetto contro i reati informatici si vorrebbe affiancare anche un rafforzamento dell’ENISA (l’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione) e un aumento del suo mandato, che scade nel 2012, di ulteriori cinque anni.
Entrambe le proposte saranno sottoposte per adozione al Parlamento Europeo e al Consiglio dei ministri dell’UE.
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