Risale alla scorsa settimana la notizia dell’ultimo colpo di Facebook contro uno dei suoi principali competitor di Silicon Valley, il colosso Google.
Pare che il più famoso social network abbia assoldato una nota agenzia di pubbliche relazioni, la Burson-Marsteller, per diffondere sulla stampa notizie su presunte violazioni della privacy di Google. Negli ultimi mesi infatti molte agenzie di stampa americane hanno ricevuto da parte della Burson-Marsteller pressioni per la pubblicazione di articoli anti-Google che denunciassero la gestione della privacy di Social Circle, una nuova funzione di Gmail che includerebbe tra i risultati delle ricerche contenuti provenienti da Facebook e Twitter.
Il quotidano The Daily Beast ha quindi compiuto una piccola indagine ed ha scoperto che l’agenzia di pubbliche relazione era stata reclutata segretamente da Facebook per sensibilizzare la pubblica opinione su quello che il social network ritiene essere uno sfruttamento illecito delli propri contenuti.
Interpellato a riguardo, un portavoce di Facebook ha confermato il ruolo dell’azienda nella vicenda, precisando che l’intento della campagna non era solo quello di difendere gli interessi aziendali, ma anche portare alla luce le preoccupanti attività di Google dal punto di vista della privacy degli utenti.
A questo riguardo tuttavia c’è chi ha espresso perplessità, infatti, se la strategia anti-Google portasse ad un intervento più severo del legislatore in tema di privacy, anche Facebook potrebbe risentirne.
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