È stato recentemente registrato un pesante attacco informatico contro alcuni siti legati alla figura del premier Berlusconi.
A partire dalla sera di martedì 21 giugno, Anonymous, un gruppo internazionale di hacker informatici, ha bersagliato i siti pdl.it, governoberlusconi.it, forzasilvio.it e silvioberlusconifansclub.org, riuscendo nell’intento di renderli inaccessibili.
L’attacco, definito “Operazione Bunga Bunga”, era stato preannunciato nella mattina di venerdì dalla divisione italiana del gruppo ed è stato rivendicato sul sito di Anonymous. Secondo la rivendicazione, l’attacco simbolico andrebbe inteso come un atto di protesta dei cittadini contro l’operato politico e la condotta pubblica di Silvio Berlusconi.
Il gruppo internazionale è già noto per aver recentemente attaccato i siti di Visa, Mastercard e Paypal in occasione del rifiuto da parte di queste aziende di recapitare a Wikileaks le donazioni degli utenti inoltrate attraverso i loro servizi.
La tipologia dei questo genere di attacchi si basa sul tentativo di portare il funzionamento di un sito web al limite delle prestazioni bersagliandolo con migliaia di pacchetti di richieste da parte di una moltitudine di diversi computer. Dietro un attacco ci possono essere quindi molti utenti che operano in concertazione, oppure una botnet, una rete di computer infettati da malware e comandati a distanza, all’insaputa dei loro proprietari.
Sulla scia del successo degli attacchi ai siti legati al premier, nel pomeriggio del 22 giugno Anonymous ha lanciato una nuova operazione che invitava i cittadini a partecipare a un nuovo attacco contro i siti della Camera, del Governo e del Senato italiano. Secondo fonti della Camera pare tuttavia che i siti abbiano finora resistito.
La notizia dell’attacco è stata riportata sui principali quotidiani italiani, molti dei quali hanno pubblicato alcuni stralci del manifesto di rivendicazione di Anonymous.
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