Il parlamento olandese ha approvato la normativa che garantisce la neutralità della rete ai suoi cittadini.
L’Olanda è da oggi il primo paese europeo ad aver regolamentato il principio della net neutralitiy in nome del diritto alla trasparenza dei servizi internet e della tutela da ogni tipo di restrizione dei dispositivi di connessione o del modo in cui essi operano. Come già sancito dalla legge cilena – la prima al mondo in merito – i provider non potranno arbitrariamente bloccare, interferire, discriminare o rallentare né restringere il diritto di nessun utilizzatore di internet che voglia inviare, ricevere o offrire qualsiasi tipo di contenuto, applicazione o servizio legale attraverso la rete.
Con questa legge, il parlamento olandese ha voluto impedire che tra gli operatori delle telecomunicazioni, alle prese col calo dei profitti legati ai servizi tradizionali, si diffondesse la pratica di chiedere un sovrapprezzo per l’uso di servizi VoIP (Voice over Internet protocol) come Skype. In assenza di regolamentazioni, c’era infatti il timore che le compagnie di telecomunicazione potessero imporre un servizio “a livelli”. In particolare, l’annuncio della nuova strategia tariffaria dell’olandese KPN, che imponeva sovrapprezzi sui servizi di VoIP e di instant messaging è stato decisivo per la presentazione di un emendamento “mirato ad evitare l’eventuale abuso di quelle tecnologie di controllo che vincolino l’accesso ai contenuti concorrenti”.
Con la nuova legge non si impedisce che le aziende di telecomunicazioni come la Kpn o le divisioni olandesi di Vodafone e T-Mobile possano differenziare la propria offerta per velocità di download e qualità del servizio, purché esse non impediscano o penalizzino l’accesso ad altri servizi concorrenti. A vigilare sul corretto rispetto della nuova normativa sarà il garante delle telecomunicazioni olandese, che potrà sanzionare le violazioni con multe fino al 10 per cento del fatturato aziendale.
Naturalmente, il fronte critico nei confronti della net neutrality è rappresentato dai grandi provider delle telecomunicazioni, che vedono nella neutralità un limite per lo sviluppo naturale dell’economia della rete. È in quest’ottica che gli Stati Uniti, lungi dal tutelare la net neutrality, stanno valutando l’introduzione di un servizio Internet a due velocità.
Dall’altro lato, tra i sostenitori della neutralità della rete si contano naturalmente le grandi società di internet come Google, Microsoft, eBay e Amazon. Con loro si schiera la Commissione Europea che, in una relazione presentata il 19 aprile 2011 a Brussells, ha annunciato che vigilerà per garantire che il principio di un’internet aperta e neutrale sia rispettato nella pratica.
A questo proposito la Commissione ha chiesto all’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) di avviare un’analisi rigorosa della situazione su questioni cruciali, come le barriere al cambio di operatore, il blocco o lo strozzamento del traffico via internet (ad esempio i servizi di telefonia via internet), la trasparenza e la qualità dei servizi.
Entro la fine dell’anno, saranno pubblicati i risultatidell’indagine e nel caso in cui le conclusioni del BEREC indichino problemi molto rilevanti, la Commissione ha annunciato valuterà la necessità di adottare o meno provvedimenti più rigidi.
Aggiungi commento