La Direzione Generale per le Politiche Esterne del Parlamento Europeo ha recentemente pubblicato uno studio conoscitivo sull’ACTA, il trattato internazionale anti-contraffazione che definisce alcune disposizioni contro la violazione della proprietà intellettuale aspramente criticate sulla rete.
Lo studio, commissionato in vista del prossimo incontro di negoziato volto a ratificare l’accordo, mette in luce molti degli aspetti negativi del trattato già precedentemente segnalati dagli accademici americani ed europei.
In particolare lo studio evidenzia come sia difficile identificare per i cittadini europei vantaggi ulteriori rispetto a quelli già garantiti dall’attuale regolamentazione internazionale.
La concusione a cui giunge è che l’approvazione del trattato, allo stato attuale, non è raccomandata a quei parlamentari europei per i quali la conformità alle leggi comunitarie è una condizione sine qua non per la ratificazione dell’accordo.
Lo studio è stato ripreso e commentato con soddisfazione da alcuni esponenti di “La quadrature du net” il gruppo francese di attivismo civile in difesa della libertà in rete e dei diritti di cittadini, uno dei fronti più impegnati a contrastare la ratificazione del trattato allo stato attuale.
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