Un gioco per stimolare una maggiore consapevolezza sulla privacy. È questa la nuova idea di Zynga, l’azienda californiana che domina il mercato dei browser game.
Divenuta celebre grazie ad applicazioni ludiche integrate sulla piattaforma di Facebook come “Farmville” e “TexasHoldEm”, Zynga è stata più volte al centro di proteste sulla diffusione non autorizzata dei dati personali dei suoi utenti. Nell’ottobre 2010 le proteste si sono concretizzate in una class action nella quale l’azienda è stata formalmente accusata di avere venduto illegalmente i dati dei suoi 218 milioni di utenti a inserzionisti pubblicitari e data brokers, violando le leggi federali e il contratto con Facebook.
Il recente lancio di “Privacyville”, il gioco in cui si “impara” la policy sulla privacy di Zynga, è dunque una trovata di marketing volta a migliorare l’immagine dell’azienda sul versante della protezione dei dati personali. La novità capita proprio nella settimana che segue la notizia della recente richiesta di collocazione in borsa da parte della società.
Nonostante il chiaro intento pubblicitario di Zynga, la produzione di un gioco che informa l’utente sulla privacy sembrerebbe essere stata pensata appositamente per venire incontro alla richiesta di una maggior educazione alla privacy recentemente espressa dal Garante taliano per la protezione dei dati personali.
Più che di un gioco infatti si tratta di una sorta di animazione interattiva di un percorso che spiega le modalità e le finalità con cui Zynga raccoglie i dati degli utenti e fornisce i link alle pagine attraverso le quali è possibile restringere i parametri standard sulla privacy.
Alla fine del percorso l’utente deve rispondere ad un quiz volto a verificare la comprensione delle spiegazioni. Se le risposte sono corrette il gioco premia l’utente con una ricompensa in punti spendibili all’interno delle altre applicazioni Zynga. Per ricevere i punti, naturalmente, è necessario registrarsi con il proprio account di Facebook.
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