Con una recente sentenza, la Corte di Giustizia Europea ha esteso i confini della tutela dei marchi, stabilendo che l’eventuale funzione di investimento loro riconosciuta è suscettibile di protezione giuridica.
Secondo la Corte, alla funzione principale del marchio (garantire ai consumatori l’indicazione dell’origine o della provenienza del prodotto) può essere affiancata una funzione di pubblicità e di investimento. Un marchio può, infatti, essere utilizzato dal suo titolare per acquisire o mantenere una reputazione idonea ad attirare i consumatori e renderli fedeli all’uso del prodotto. Conseguentemente, il titolare di un marchio ha il diritto di opporsi all’uso da parte di un terzo, suo concorrente, di un segno identico per contraddistinguere prodotti o servizi analoghi a quelli per i quali detto marchio è stato registrato, quando il predetto uso è idoneo a diminuire la reputazione di cui gode il marchio ovvero a metterne in pericolo la conservazione.
La vicenda, concernente il servizio di posizionamento AdWords di Google, ha visto coinvolta la Società Interflora Inc. e la Società di vendita al dettaglio Marks & Spencer. Quest’ultima nell’ambito del servizio ADWords aveva scelto quali parole chiave alcune varianti del termine “Interflora” . Conseguentemente, l’utente della rete, digitando il termine Interflora, veniva pubblicizzata la pagina web della Società Marks & Spencer. Di qui l’azione promossa dalla Società Interflora per la tutela del proprio marchio.
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