Tra i primi bilanci di fine anno suscita interesse in rete la notizia dell’aumento di casi di furti d’indentità online registrati nel 2011.
A quanto pare, sono molti i personaggi pubblici che quest’anno hanno trovato il proprio nome associato a profili di social network gestiti da sconosciuti. Tra gli ultimi ad essere stati colpiti c’è anche il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera al quale, dopo il varo della manovra finanziaria, è stato attribuito un tweet che si è rivelato poi provenire da un account falso.
Ma non solo i volti noti vengono colpiti dai ladri d’identità. La responsabile della sezione crimini informatici del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Sabrina Castelluzzo, in un’intervista all’agenzia Adnkronos, ha dichiarato che tra i reati che vengono consumati in rete, il furto di identità è il più frequente. “Abbiamo ricevuto solo quest’anno 2.900 denunce in tutta Italia” ha spiegato la Castelluzzo “e 1.400 sono state raccolte da altri uffici di polizia. Le indagini condotte hanno consentito di denunciare per il solo furto di identità ben 198 persone, mentre almeno 2.600 sono stati i controlli effettuati nella Rete”.
Secondo la Castelluzzo il furto d’identità è un reato particolarmente diffuso perché spesso è un “reato mezzo” utile a consumare reati più gravi come l’utilizzo indebito di carte di credito o di conti correnti bancari tramite credenziali carpite con la tecnica del phishing. Per quanto riguarda la creazione di profili falsi sui social network, invece, il furto d’identità è spesso collegato a reati quali la diffamazione e lo stalking.
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