Il 27 gennaio il Consiglio dei Ministri ha esaminato e approvato un decreto-legge in materia di semplificazione e sviluppo volto a modernizzare i rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese.
La principale novità è l’introduzione da parte delle pubbliche amministrazioni dell’erogazione via web di certificati e servizi quali il cambio di residenza, i certificati anagrafici, il rinnovo dei documenti, l’iscrizione alle liste elettorali e la partecipazione ai concorsi pubblici.
Il decreto introduce inoltre i quattro punti fondamentali della cosiddetta “agenda digitale”: la costituzione di una cabina di regia per lo sviluppo della banda larga e ultra-larga, la diffusione in rete dei dati in possesso delle amministrazioni, l’utilizzo del cloud per gli scambi di dati tra le pubbliche amministrazioni e gli incentivi alle smart communities, gli spazi virtuali in cui i cittadini possono scambiare opinioni e proporre soluzioni condivise.
Le disposizioni di semplificazione, tra le altre cose, eliminano dall’ordinamento un numero consistente di adempimenti burocratici. Tra questi spicca, sul versante privacy, l’eliminazione dell’obbligo per le piccole e medie imprese di predisporre e aggiornare il documento programmatico sulla sicurezza (DPS). Secondo quanto si legge nel comunicato del Consiglio dei Ministri tale obbligo “oltre a non essere previsto tra le misure di sicurezza richieste dalla Direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 1995, rappresenta un adempimento meramente superfluo”.
Particolarmente importanti anche le misure riguardanti l’università. Con l’approvazione del decreto-legge viene infatti introdotto il Portale unico delle università: la verbalizzazione e la registrazione degli esiti degli esami di profitto e di laurea sostenuti dagli studenti universitari si effettuerà esclusivamente per via telematica.
Per una sintesi completa dei principali punti del provvedimento, suddivisi per tipologia, si rimanda al comunicato del Consiglio dei Ministri.
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