La libertà di espressione su Internet è controllata nel mondo sia da organismi pubblici che privati. Se da un lato i governi di molti paesi impongono rigide censure sui contenuti, dall’altro sempre più spesso sono le grandi aziende a controllare, a loro discrimine, le possibilità di utilizzo dei servizi offerti.
Come è possibile bilanciare il bisogno di ordine e sicurezza con la protezione delle libertà civili dei cittadini? Come può la tutela dell’interesse pubblico su Internet essere affidata al mercato? Le minacce alla libertà d’espressione e lo sviluppo della rete sembrano crescere di pari passo, ed esempi di restrizioni di stampo autoritario non mancano nemmeno in paesi democratici come gli Stati Uniti o la Farncia. Come possiamo assicurarci che la futura evoluzione di Internet si sviluppi intorno ai diritti dei cittadini, a discapito delle necessità di controllo di governi e industrie?
L’odierno equilibrio tra libertà d’espressione e controllo della rete è influenzato da fatttori quali il dominio di Facebook e le recenti rivoluzioni nordafricane, le restrizioni del governo cinese e la censura sulle App praticata dell’Apple Store.
Il panorama è vividamente trattegiato nella relazione TED di Rebecca MacKinnon presentata all’ultimo ciclo di conferenze TED in Scozia, che vi proponiamo qui:
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