L’ ACTA, il discusso trattato internazionale anti-contraffazione che definisce disposizioni comuni per la repressione delle violazioni della proprietà intellettuale, è stato bocciato della Commissione Commercio Internazionale (INTA) al Parlamento d’Europa. La commissione, formata da membri del Parlamento Europeo, si è espressa con 19 voti contrari e 12 a favore, senza astensioni.
La votazione dell’INTA rappresenta il penultimo gradino dell’iter burocratico dell’ACTA al quale resta da affrontare solo la discussione al Parlamento Europeo, programmata per il 3 luglio, seguita dalla votazione plenaria, prevista per il 4 luglio.
Tutte le quattro commissioni chiamate a pronunciarsi nei mesi scorsi sull’ACTA (Libertà Civili, Industria, Sviluppo e giuridica) hanno espresso parere negativo, così come il Garante Europeo per la Protezione dei dati.
Le sedi istituzionali sembrerebbero aver dunque accolto le critiche provenienti dalle parti civili, che da anni protestano contro l’ACTA. Come è noto, l’aspetto del trattato più criticato riguarda la regolamentazione mondiale della proprietà intellettuale che, sul versante digitale, definisce disposizioni comuni per la repressione delle violazioni del copyright favorendo l’intervento diretto dei detentori di diritti nei casi di sospetta violazione.
Come molti commentatori hanno sottolineato, la votazione della Commissione Commercio Internazionale dovrebbe essere decisiva per la decisione finale del Parlamento Europeo. C’è dunque grande attesa per la votazione del 4 luglio, che se dovesse confermare la bocciatura sancirà l’esclusione dell’Unione Europea dai paesi coinvolti nell’accordo.
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