Una corte islandese si è recentemente pronunciata contro il blocco ai trasferimenti di denaro verso Wikileaks istituito da Visa e Mastercard nel 2010.
La Corte Distrettuale di Reykjavik ha ordinato a Valitor, la banca partner islandese di Visa e Mastercard, di ripristinare il canale di donazioni verso il service dei pagamenti elettronici usato da Wikileaks entro due settimane, imponendo una mora di 800.000 corone islandesi per ogni giorno di ritardo.
Il blocco era stato messo in atto in seguito alla pubblicazione su Wkileaks di oltre 250.000 documenti confidenziali della diplomazia americana. La decisione di bloccare il canale di pagamenti non era stata tuttavia una conseguenza di un intervento dell’autorità giudiziaria, dal momento che né l’amministrazione del sito né i componenti dello staff di Wikileaks sono mai stati coinvolti in un processo a loro carico (la vicenda giudiziaria di Julian Assange non riguarda l’attività di Wikileaks).
Wikileaks ha dichiarato che durante i 590 giorni passati dal blocco dei pagamenti le donazioni al sito sono calate del 95% costringendo gli attivisti del sito a concentrare il loro lavoro sul fund raising a discapito dell’attività del sito.
Il blocco delle donazioni tramite Visa e Mastercard non ha naturalmente coinvolto solo l’Islanda ma è stato esteso a tutto il mondo. È stato inoltre messo in atto da altri istituti di credito, come Bank of America, e da altre compagnie per il trasferimento di denaro, come PayPal e WesternUnion. La vittoria islandese non sarà quindi decisiva per le sorti finanziarie di Wikileaks ed è possibile che non sia determinante nemmeno per le donazioni effettuate in territorio islandese. Sembra infatti che anche se Valitor ripristinasse il canale di pagamenti, come ordinato dal giudice, le sedi centrali di Visa e Mastercard potrebbero non autorizare i propri clienti ad effettuare donazioni verso Wikileaks, scavalcando così l’autorità islandese.
Nel frattempo, Wikileaks rimane in attesa dell’esito di un’indagine della Commissione Europea avviata in seguito alla sua denuncia contro il blocco delle donazioni nel terriotrio comunitario.
Aggiungi commento