La protezione dei dati personali sta cambiando.
Dopo le modifiche apportate in Italia dal governo Monti, la recente proposta di regolamento europeo si accinge a cambiare notevolmente il quadro.
La caratteristica più importante della disciplina europea in bozza è costituita dalla scelta dello strumento normativo: non una direttiva, ma un regolamento. Ciò per assicurare l’uniformità della nuova normativa: una sola “legge” europea, invece di 27 “leggi”.
La complessità e l’incertezza giuridica hanno, infatti, un costo che l’Europa deve eliminare, presentandosi davvero come mercato unico. La stessa scelta, si segnala, è stata effettuata con riguardo alla proposta di regolamento europeo sulle firme elettroniche.
Si contrappone così, con la proposta di regolamento, il modello europeo al modello statunitense.
Quali sono le principali novità della proposta di regolamento?
L’enfasi sulla funzione sociale del diritto alla protezione dei dati personali come già affermato dalla Corte di giustizia nel 2010; il ruolo conferito al principio di ragionevolezza; l’importanza accordata al tempo.
Esaminando più in dettaglio le novità, si segnalano le seguenti.
– Introduzione del diritto all’oblio e alla cancellazione dei dati personali
– Diritto alla portabilità dei dati personali
– Introduzione del principio di accountability, noto anche come “principio di rendicontazione” o meglio “di responsabilità”
– Accento sulla privacy by design
– Enfasi sulla sicurezza che si declina in:
Security breach notification
Valutazione di impatto del trattamento
Prior checking
Privacy officer
-Più dettagliata disciplina dei trasferimenti di dati all’estero
– Previsione del Garante “capofila”
-Enfasi sulle certificazioni private
[…] Ora, al contrario, la stessa legge europea nei 27 Stati. La medesima scelta è stata effettuata per la proposta di regolamento europeo sulla protezione dei dati personali. […]