Google ha annunciato un importante cambiamento nella sua procedura del “Content ID” che ora permette agli utenti di “appellarsi” contro le arbitrarie rimozioni di video.
Sempre più spesso i regolamenti delle piattaforme online si rivelano determinanti per scongiurare reati. Per evitare il perpetrarsi delle violazioni della proprietà intellettuale, nel 2007 YouTube ha lanciato “Content ID” un sistema attraverso il quale un detentore di diritti d’autore poteva individuare e segnalare i video che riteneva violassero il suo copyright. Una volta identificati i contenuti “illeciti”, il detentore dei diritti poteva poi decidere se chiederne la rimozione, la promozione, o decidere di ricavarne un guadagno inserendo un annuncio pubblicitario in testa ai video.
Grazie al Content ID YouTube è riuscita a gestire in modo efficiente e proficuo l’upload massivo di filmati in violazione di copyright che ogni giorno avviene sulla piattaforma.
Tuttavia, se il sistema si è rivelato efficiente per l’industria dell’entertainment, così non è stato per molti utenti che si sono visti eliminare i loro contenuti sulla base di una semplice segnalazione di terzi. La procedura infatti prevedeva la possibilità di protestare contro rimozioni ritenute ingiustificate ma l’ultima parola spettava comunque a chi si presentava come il detentore dei diritti d’autore.
A cinque anni dall’adozione del sistema Content ID YouTube ha ore deciso di dare un chanche in più agli utenti e ha introdotto una procedura d’appello che conferisce maggiore importanza alla proteste degli uploaders. Se contestato, il presunto detentore di diritti d’autore avrà ora due opzioni: ritirare la segnalazione o intraprendere una notifica formale secondo la legge statunitense del Digital Millennium Copyright Act.
Contestualmente all’annuncio di questa nuova procedura, YouTube ha anche comunicato di avere potenziato il sistema di riconoscimento tracce che è alla base della tecnologia di identificazione di “Content ID”.
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