Nuovo stop per la Proposition 35, il disegno di legge californiano che prevede una sorveglianza speciale sulle attività online di cittadini condannati per traffico di esseri umani per sfruttamento sessuale.
La proposta normativa, oggetto di un referendum popolare lo scorso 6 novembre, imporrebbe ai condannati l’obbligo di registrare presso le autorità statali alcuni dati identificativi utili a tracciare l’attività in rete, quali gli username, gli indirizzi email e l’ISP di riferimento. I condannati sarebbero inoltre tenuti ad informare la polizia ogni qualvolta lasciassero un commento su di un sito web.
Il referendum sulla proposta ha avuto un esito senza precedenti con l’approvazione della legge da parte dell’81% dei votanti.
Tuttavia, quella che sembrava dover essere una legge plebiscitaria ha sollevato invece molte polemiche e la ferma opposizione di alcuni gruppi per la protezione dei diritti civili, tra cui la Electronic Frontier Foundation (EFF) e American Civil Liberties Union (ACLU), che hanno avviato un ricorso contro la conversione in legge.
Il ricorso si basa sulla presunta incostituzionalità della Proposition 35 che, nel proibire il diritto all’anonimato dei condannati violerebbe il primo emendamento della costituzione degli Stati Uniti. “Fortunatamente la nostra costituzione si applica a tutti i cittadini” avrebbe dichiarato il legale dell’ALCU “ed è percoloso per una democrazia affermare che un diritto costituzionale non vale per alcuni reietti”.
Secondo la EFF, la Proposition 35 consente al governo il monitoraggio degli account online, ma non salvaguarda i diritti civili e la privacy. Inoltre, la proposta non chiarisce a chi dovrebbe essere riconosciuta la competenza di un controllo accurato delle liste degli account online, e manifesta una certa vaghezza intorno l’utilizzo dei dati disponibili.
Al fine di verificare la costituzionalità della proposta, il giudice Thelton Henderson ne ha quindi temporaneamente bloccato l’entrata in vigore del provvedimento, attualmente in attesa di giudizio formale, fissando l’udienza per i riccorenti al 20 novembre 2012.
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