Nuovo capitolo per il DDL n 3041, il disegno di legge che prevede la pena del carcere per gli autori di diffamazione a mezzo stampa che lunedì 26 tornerà nell’aula del Senato.
In attesa di conoscere l’esito del voto sul provvedimento, e dopo la revoca dello sciopero degli operatori della stampa previsto per la stessa giornata, Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) e Fieg (Federazione italiana editori giornali) in una nota congiunta hanno annunciato la volontà di unirsi per “rinnovare al Parlamento e a tutte le forze politiche l’appello a non introdurre nel nostro ordinamento limitazioni ingiustificate al diritto di cronaca e sanzioni sproporzionate e inique a carico dei giornalisti con condizionamenti sull’attività delle libere imprese editoriali, senza peraltro che siano introdotte regole efficaci di riparazione della dignità delle persone per eventuali errori o scorrettezze dell’informazione”.
Lo sciopero dei giornalisti della carta stampata, della tv e del web era stato proclamato in seguito all’approvazione dell’emendamento presentato dal relatore Filippo Berselli. La nuova modifica prevede nuovamente il carcere per il giornalista condannato per diffamazione e non per il direttore della testata giornalistica, che sarebbe punito soltanto con una sanzione pecuniaria da 5 a 50mila euro. Nel caso fosse riconosciuta la colpa ma non il dolo, la multa scenderebbe fra i 2mila ai 20mila euro. Qualora poi l’autore fosse ignoto o non identificabile, si applicherebbe la pena della multa da 3mila a 30mila euro.
Malgrado il parere negativo del governo per i dubbi di incostituzionalità e di incoerenza con l’art. 110 C.P., nonchè con l’art.57 relativo ai reati a mezzo stampa, l’emendamento è stato approvato dal Senato il 22 novembre 2012 con 122 favorevoli, 111 contrari e 6 astenuti.
Una lettera di intenti del Presidente del Senato, Renato Schifani, ha poi convinto il Presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, a rimandare lo sciopero. La notizia arriva dalla pagina personale di Iacopino su Facebook: “Una lettera impegno del presidente Renato Schifani e un invito della Fieg sono stati considerati elementi utili per una sospensione. Schifani ha aiutato odg e Fnsi nella tormentata vicenda della legge sull’equo compenso. Il suo intervento meritava considerazione”.
All’annuncio ha fatto seguito una precisazione della Fnsi che ha confermato la differita dello sciopero, ma non la protesta, che prenderà la forma di un presidio serale in Piazza del Pantheon a Roma con fiaccole accese “per indicare un impegno permanente per assicurare, con autonima e responsabilità, il diritto a sapere, conoscere, affermare il pluralismo dell’informazione”.
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