Ieri la Corte d’Appello di Milano ha assolto i manager di Google con formula piena, perché il fatto non sussiste. Erano stati condannati per violazione della privacy dal Tribunale di Milano nel 2010 con una sentenza che fece scalpore.
I fatti: il video di una ragazzo disabile fatto vittima di bullismo da alcuni coetanei era stato da questi caricato su Youtube. Google non viene condannata, come erroneamente si crede, per responsabilità del provider il quale nel nostro ordinamento giuridico non ha l’obbligo di effettuare un controllo preventivo. Ma i suoi manager, trattandosi di responsabilità penale, vengono condannati per violazione della legge sulla privacy. Discussi, nella sentenza di primo grado, la stessa applicabilità della legge italiana al caso, nonché l’obbligo di controllo da parte di Google della corretta applicazione della normativa sulla protezione dei dati personali da parte di chi carica i video su Youtube.
Restiamo in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, per molti diversi aspetti, di grandissima rilevanza.
Per un approfondimento rimandiamo ai precedenti post pubblicati su questo blog.
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