Autorizzata una class action contro la società leader nel campo dell’analisi del traffico web. ComScore è accusata di avere raccolto e venduto i dati personali degli utenti senza la loro autorizzazione.
La società di analisi dati comScore fornisce ai propri clienti statistiche di ogni tipo legate al mondo del mercato digitale, dalle quote di mercato degli smartphone ai dati sul numero di iscritti ai social network, tuttavia, l’attività di rastrellamento e vendita dei dati sembrerebbe ledere la privacy degli utenti dei suoi software. Questo almeno è quanto sostengono due cittadini americani, che nel 2011 hanno accusato comScore di raccogliere le informazioni attraverso un’attività di tracciamento illecita dell’attività degli utenti che installavano l’OSSProxy software della compagnia.
Secondo l’accusa, l’OSSProxy di comScore è in grado registrare informazioni private come dati bancari, password e numeri di social security, un’eventualità non riportata nella licenza d’uso che viene presentata agli utenti. La società dichiara infatti di rimuovere qualunque dato di riconoscimento personale prima di inviare i dati a terze parti, tuttavia, secondo i due utenti, si limiterebbe a nascondere le informazioni senza effettuare alcun tentativo di eliminazione dei dati sensibili prima di vendere i tabulati ad altre società.
Le prove presentate dall’accusa hanno convinto il giudice dell’Illinois che esaminava il caso ad autorizzare una class action per le accuse riguardanti la violazione dello Stored Communication Act, dell‘Electronic Privacy Communication Act, e del Computer Fraud and Abuse Act. Se comScore fosse ritenuta colpevole, la class action potrebbe risarcire i milioni di utenti dell’OSSProxy con un un massimo di 1,000 dollari a testa.
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