Il recente d.l. 14 agosto 2013, n. 93 recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere (c.d. decreto sul femminicidio) reca all’art. 9, comma 2 una disposizione molto tecnica sul trattamento illecito dei dati personali.
In sintesi, si estende la responsabilità amministrativa da reato delle società e delle associazioni anche ai delitti previsti dal Codice per la protezione dei dati personali.
Il nuovo articolo 24-bis prevede, infatti, la responsabilità amministrativa da reato anche per i delitti di trattamento illecito dei dati personali (art. 167 del Codice privacy), di falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante (art. 168 del Codice privacy) e di inosservanza dei provvedimenti del Garante (art. 170 del Codice privacy).
Diviene potenzialmente amplissima la responsabilità dell’ente, chiamato a rispondere anche per i reati in materia di privacy commessi, nell’interesse o a vantaggio dell’ente, da rappresentanti, amministratori, dirigenti o soggetti sottoposti alla loro direzione o vigilanza. E quale società o associazione non tratta dati personali?
Oltre alla sanzione pecuniaria, sono previste sanzioni interdittive, costituite dall’interdizione dall’esercizio dell’attività; dalla sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito; dal divieto di pubblicizzare beni o servizi.
Le società e le associazioni dovranno adeguare i modelli organizzativi ai sensi del d.lgs. 231/2001 alla prevenzione di questi delitti.
Prima della modifica ferragostana, ricordiamo, il trattamento illecito dei dati era soltanto menzionato nella rubrica dell’articolo, ma le fattispecie non erano poi disciplinate nel testo. Dunque, in realtà, la responsabilità amministrativa da reato non era prevista per i delitti ora menzionati.
L’applicazione del Codice per la protezione dei dati personali è sempre più affidata alle aule dei Tribunali.
[…] in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere (c.d. decreto sul femminicidio) di cui abbiamo già trattato reca sempre all’art. 9, comma 2 una disposizione sull’identità […]
[…] in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere (c.d. decreto sul femminicidio) di cui abbiamo già trattato prevede all’art. 1 comma 3 un’aggravante per gli atti persecutori (reato previsto dall’art. […]