Una casa discografica australiana ha presentato una richiesta di rimozione per violazione del diritto d’autore a causa di un brano utilizzato in una presentazione accademica pubblicata su YouTube. Il relatore della presentazione? Lawrence Lessig.
Professore di diritto ad Harvard, co-fondatore di Creative Commons e autore di numerose pubblicazioni di diritto e tecnologia, Lawrence Lessig è considerato uno degli attori fondamentali del dibattito sul dirittto d’autore nell’era digitale.
La lettura incriminata, presentata anche in una video-conferenza TED già proposta sul nostro blog, verteva sul concetto di fair use come dottrina necessaria per l’armonico sviluppo culturale della società, ed in particolare sulla necessità di proteggere giuridicamente la condivisione gratuita senza scopo di lucro e la libertà di creare contenuti nuovi remixando i prodotti culturali. In quest’ottica, durante la presentazione venivano a più riprese utilizzati i primi secondi del brano “Lizstomania” della band francese Phoenix per mostrare come gruppi di giovani in diverse parti del mondo avevano creato una rielaborazione personale del video.
Il palese intento didattico ed accademico della presentazione non è stato sufficiente per fermare la casa discografica dal richiedere a YouTube la rimozione della lettura del Prof.Lessig in quanto in violazione del copyright del brano della band francese.
La vicenda, che a buon diritto si può definire paradossale, si è poi sviluppata così: il professore ha risposto alla richiesta presentando a YouTube un controricorso in cui spiegava che l’utilizzo del brano, essendo parte di una presentazione a scopo educativo, è compatibile con il fair use previsto dal Digital Millennium Copyright Act.
Successivamente, dopo aver ricevuto pressioni da parte della casa discografica che minacciava una querela, ha acconsentito alla rimozione del video come avrebbe fatto qualunque utente meno agguerrito.
Naturalmente, tuttavia, Lerry Lessig non si è lasciato sfuggire l’occasione di combattere per vie legali il concetto distintivo della sua battaglia accademica: la difesa del fair use, il legale utilizzo di opere dell’ingegno altrui per scopi culturali non commerciali.
Con la collaborazione dell’Electronic Frontier Foundation Lessig ha infatti presentato un’istanza ad un giudice federale del Massachusetts chiedendo di stabilire che il video rientra nella dottrina del fair use e presentando una richiesta di danni alla casa di produzione musicale.
“L’aumento di tattiche estreme per l’osservanza delle leggi fa sì che per i creatori di contenuti sia sempre più difficile godere delle libertà che la legge garantisce loro”, ha dichiarato Lessig, “con l’aiuto dell’EFF ho l’opportunità di combattere contro questo particolare attacco. Spero che questo stabilirà un precedente che possa impedire ad altri di essere coinvolti in questo genere di battaglie”.
Il ricorso del Prof. Lessig è consultabile QUI, mentre di seguito vi riproponiamo la lettura come proposta nella TED conference del 2010:
[quicktime]http://video.ted.com/talks/podcast/LawrenceLessig_2010X.mp4[/quicktime]
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