Vi proponiamo l’incipit di un articolo di Alessandro Longo con un’intervista a Giusella Finocchiaro a proposito della Firma digitale. L’articolo completo è disponibile su il Corriere delle Comunicazioni.
L’Italia è all’avanguardia in Europa per le firme elettroniche. Ma faremmo bene a non rallegrarcene troppo. È un primato che andrà valorizzato nei prossimi mesi. Il settore dovrà tenere il passo con le opportunità offerte dalla normativa, soprattutto perché nel 2014 arriverà il primo regolamento Ue per l’interoperabilità delle e-firme.
La svolta c’è stata il 22 maggio scorso, con la pubblicazione del (molto atteso) Dcpm 22 febbraio 2013 contenente le “regole tecniche per la generazione, apposizione e veri?ca della ?rma elettronica avanzata, quali?cata e digitale, per la validazione temporale, nonché per lo svolgimento delle attività dei certi?catori quali?cati”.
“Le regole tecniche completano il quadro delle e-firme utilizzabili e soprattutto abilitano quella avanzata”, spiega Giusella Finocchiaro, avvocato e ordinario di diritto di Internet e diritto privato all’Università di Bologna. “Nell’ambito della firma avanzata, la più usabile è quella grafometrica, con pennino sul tablet”…
Continua su Il Corriere delle Comunicazioni.
Salve, molto interessante l’articolo, ci sono indicazioni o normative attive su una firma europea?
Gentile Luca Scuriatti,
Attualmente, la fonte principale di riferimento, è la proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno. Occorre però precisare che, ad oggi, è in fase di adozione.
Su questo blog la proposta di Regolamento è stata oggeto di un approfondimento da parte di Giusella Finocchiaro che può trovare QUI.