Il 22 ottobre 2013 la proposta di riforma sulla protezione dei dati della Commissione Europea è stata approvata con larga maggioranza dalla Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento Europeo.
La Commissione LIBE ha espresso un forte appoggio all’impostazione e ai principi fondamentali contenuti nella proposta di riforma sulla privacy, sia sul versante del Regolamento Generale per la Protezione dei dati, sia su quello della Direttiva concernente la tutela dei dati personali da parte delle autorità competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali. In particolare, il regolamento è stato approvato con 51 voti a favore, 1 contrario e 3 astenuti, mentre la direttiva ha registrato 47 voti favorevoli contro 4 contrari e 1 astensione.
“Il voto favorevole della principale Commissione del Parlamento Europeo è un forte segnale per l’Europa. Spiana la strada per una legge europea sulla protezione dei dati personali unitaria e forte che taglierà i costi e rafforzerà la protezione dei nostri cittadini: un solo continente, una sola legge” ha dichiarato la vice presidente Viviane Reding, Commissario di Giustizia.
La proposta di riforma è stata presentata alla Commissione per le libertà civili con il numero record di 3.133 emendamenti. Se sommati a 417 emendamenti registrati dalla Commissione per l’industria, ai 226 della Commissione per il mercato interno, ai 27 della Commissione per il lavoro e ai 196 della Commissione per gli affari interni, il totale degli emendamenti presentati per la riforma sulla protezione dei dati personali è 3.999. Si tratta del più alto numero di emendamenti mai registrato in un singolo iter legislativo al Parlamento Europeo.
Il gruppo di negoziazione del Parlamento è ora pronto per dare l’avvio alle negoziazioni con gli stati membri. La presidenza lituana del Consiglio Europeo ha espresso la volontà di ottenere al più presto il mandato di negoziazione. Dopo che il Consiglio avrà deliberato una posizione comune, avranno inizio i colloqui. Il Parlamento punta a raggiungere un accordo prima delle prossime elezioni europee previste per Maggio 2014.
Dopo l’accordo gli stati membri avranno a disposizione un periodo di 2 anni per rendere effettivo il regolamento e recepire la Direttiva.
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