La procura di Parma ha chiesto il rinvio giudizio per un utente di Facebook accusato di concorso in diffamazione aggravata.
L’uomo, alcuni mesi fa, aveva mostrato pubblicamente di gradire il contenuto di un post pubblicato durante una lite online scoppiata tra due donne appartementi a un movimento politico. Tramite il servizio offerto dal social network che permette di manifestare consenso senza scrivere alcuna parola – un semplice “like” – ha così espresso approvazione per un commento che conteneva un insulto rivolto a una delle due donne coinvolte nella violenta discussione online.
Dalla lite è scaturita una querela volta a perseguire l’autrice del commento offensivo e chi con il “like” si era dimostrato d’accordo.
Secondo il pm di Parma, l’ uomo, attraverso lo strumento automatico offerto da Facebook, ha espresso apprezzamento per frasi lesive della reputazione e dell’onorabilita di una delle due utenti. Gesto che potrebbe ora portare a una condanna da sei mesi a tre anni di detenzione o a una multa di 516 euro.
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