Google ha annunciato che, per venire incontro alle prescrizioni della Commissione Europea, cesserà di etichettare come “gratuite” le App che contengono opzioni di pagamento.
In seguito al considerevole numero di ricorsi di genitori in merito ai cosiddetti acquisti “in-app” dei videogiochi, che spesso vengono effettuati inconsapevolmente dai bambini, nel dicembre 2013 la Commissione Europea di concerto con le Autorità nazionali aveva formulato una serie di richieste indirizzate ad Apple, Google e all’Interactive Software Federation of Europe.
Le richieste vertevano sulle modalità di comunicazione delle possibilità di acquisto contenute nelle App. In particolare veniva richiesto ai distributori di presentare soluzioni concrete rispetto ad azioni da intraprendere quali:
– evitare di presentare i giochi come “gratuiti” se contengono opzioni di pagamento;
– non inserire esortazioni dirette ai bambini né sull’acquisto diretto né sul ricorso ai genitori per acquistare parti del gioco;
– evitare l’addebito diretto attraverso impostazioni di default ma richiedere l’esplicito consenso al pagamento agli utenti, che devono essere correttamente informati sui metodi di pagamento;
– inserire un indirizzo email di contatto per l’inoltro di eventuali reclami.
Recentemente, Google ha fatto sapere di avere in programma una serie di modifiche risolutive che saranno operative dal prossimo settembre. Tra queste, l’eliminazione della parola “gratis” dalla descrizione di App che hanno opzioni di pagamento, lo sviluppo di linee guida per gli sviluppatori e l’introduzione di alcune impostazioni prestabilite che prevedano un’esplicita autorizzazione ai pagamenti. Per quanto riguarda la Apple, al momento l’azienda di Cupertino non ha annunciato cambiamenti in vista.
La conversione delle prescrizioni in provvedimenti e le eventuali sanzioni sono ora affidate alle singole Authority nazionali.
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