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Contestazioni Agcom/Disney, una sintesi

logo Disney Channel 2010Stando a quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, l’Agcom, avrebbe esonerato la Disney dall’obbligo di legge di destinare il 10% della programmazione e degli introiti netti a opere europee di produttori indipendenti e opere cinematografiche di espressione originale italiana, sui suoi canali tv.

La decisione sarebbe maturata tenendo conto delle richieste della multinazionale statunitense, che aveva denunciato la difficoltà di investire sul nostro mercato, data l’impossibilità di individuare prodotti italiani con requisiti di qualità sufficienti allo standard richiesto e adeguati al target di riferimento.

Intervenendo alla presentazione del XII rapporto annuale ItMediaConsulting sul mercato televisivo nella Ue, il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Antonello Giacomelli ha commentato la notizia della deroga concessa dall’Agcom, definendo la decisione “incomprensibile”, qualora fosse confermata da fonti ufficiali. Il sottosegretario ha osservato che non dovrebbe essere Disney a dare la pagella di qualità ai prodotti di animazione italiani.

L’eventualità di una deroga è stata definita dai produttori italiani dannosa e offensiva, in quanto traducibile con un danno economico per tutto il settore, che avallerebbe l’idea che i prodotti italiani siano da ritenersi di scarsa qualità.

Secondo Giacomelli, in un momento in cui gli operatori televisivi rivendicano la necessità di regole uguali per tutti, apparirebbe quanto meno singolare se quelle stesse regole già oggi non venissero rispettate da chi è presente in Italia. In riferimento al crescente interesse che il mercato televisivo rivolge alle opportunità della distribuzione online, si è poi soffermato sull’importanza di affermare in questo contesto il punto di vista del consumatore e dell’utente, rispetto agli interessi di tutti i gruppi coinvolti, superando così la concezione di Internet come semplice spazio commerciale.

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Aggiornamento: In una nota pubblicata dall’Agcom si è puntualizzato che “Non è mai stata in discussione – e non lo è ovviamente neppure nel caso della decisione in questione – la qualità della produzione europea, e italiana in particolare”. La deroga avrebbe carattere retroattivo e sarebbe limitata al biennio 2013/2014. Infine, l’Agcom si è riservata “di effettuare una ricognizione per verificare, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, le dinamiche del mercato e l’evoluzione dell’offerta e della domanda dei contenuti televisivi e, su questa base, valutare l’opportunità di un aggiornamento del proprio regolamento che risale al 2009”.

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