Twitter ha denunciato il governo degli Stati Uniti per l’obbligo di riservatezza imposto in merito alle richieste governative di informazioni sugli utenti. L’accusa è di violazione del diritto alla libertà di parola.
Secondo le leggi vigenti negli Stati Uniti, attualmente Twitter non può rivelare ai propri utenti le informazioni sulle richieste di dati personali da parte del governo degli Stati Uniti. L’azienda ritiene tuttavia che poter comunicare la natura di queste richieste sia un suo legittimo diritto garantito dal Primo Emendamento sulla libertà di parola.
In particolare, la denuncia depositata da Twitter in un tribunale del nord della California è contro il Dipartimento di Giustizia e il Federal Bureau of Investigation, accusati di mancata trasparenza sulle politiche di sorveglianza sugli utenti.
A quanto si apprende, lo scorso aprile la piattaforma di microblogging aveva inoltrato al governo la richiesta di poter pubblicare il “Transparency Report”, una relazione contenente informazioni specifiche sulla natura e sul numero di richieste di informazioni sugli utenti, per questioni di sicurezza nazionale, che il governo aveva inoltrato a Twitter. Fino ad oggi a, le autorità hanno sempre negato al social network la diffusione del report completo.
Alla luce delle rivelazioni di Edward Snowden sui programmi di sorveglianza dell’intelligence sulle attività online dei cittadini internazionali, già molte grandi compagnie della rete hanno cercato di contrastare le richieste governative sui dati personali degli utenti.Sembra tuttavia che Twitter sia la prima azienda a intentare una causa contro il governo.
Si attendono con interesse gli sviluppi.
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