L’Italia tra i firmatari della lettera che chiede alla Commissione europea la concessione di aliquote ridotte per i libri elettronici.
Il Ministro della Cultura italiano, Dario Franceschini, e i ministri di Francia, Germania e Polonia sono gli autori di una lettera alla Commissione europea nella quale si chiede il ripensamento dell’attuale legislazione che vieta una tassazione equivalente per libri cartacei e libri elettronici.
L’iniziativa congiunta dei ministri è stata intrapresa in seguito alle due sentenze della Corte di Giustizia Europea che hanno bocciato la decisione di Francia e Lussemburgo di ridurre l’aliquota IVA sui libri elettronici. Secondo l’interpretazione dei giudici, una riduzione dell’aliquota può essere applicabile per il supporto fisico, il libro cartaceo, ma non per quello elettronico, da considerarsi un servizio piuttosto che un supporto.
L’Italia, che dal gennaio 2015 ha introdotto un’agevolazione dell’IVA sugli ebook del 4%, si rivolge ora a Bruxelles chiedendo di “superare l’ingiustificata discriminazione fiscale” che coinvolge il mercato dei libri digitali, sottolineando che “è il contenuto che definisce il libro, non il modo in cui il lettore ne ha accesso”.
L’Associazione Italiana Editori (Aie) si era unita al coro degli editori europei che avevano sottoscritto una lettera aperta rivolta alle massime cariche del Consiglio e del Parlamento Europeo, nella quale si esortava un intervento volto a “eliminare la stortura che penalizza lo sviluppo del libro e della lettura nell’intero continente”. Il presidente dell’Associazione Italiana Editori ha espresso la propria soddisfazione per l’iniziativa appena intrapresa dal Ministro italiano.
Aggiungi commento