Bocciato il tentativo di equiparare l’aliquota di tassazione su libri elettronici e cartacei.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è espressa in merito alla riduzione dell’aliquota IVA sui libri elettronici operata negli anni passati da Francia e Lussemburgo. Una difformità di tassazione ritenuta illegittima per ciò che riguarda gli ebook, ma lecita per i libri cartacei.
Nelle due sentenze relative ai ricorsi per inadempimento degli obblighi stabiliti dalla direttiva IVA presentati dalla Commissione nei confronti di Francia e Lussemburgo, si specifica che la possibilità di riduzione dell’aliquota è applicabile per il supporto fisico, parte integrante del libro cartaceo, ma non per il libro elettronico, a cui occorre un ulteriore supporto.
In questi termini, il libro elettronico è da considerarsi un servizio, e non un supporto. Le regole della UE, si precisa nella sentenza, vietano la possibilità di applicare un’IVA ridotta a tutti i servizi forniti per via elettronica.
La decisione presa sugli ebook spegne il dibattito che in questi mesi ha avuto luogo in Italia, e che ha prodotto l’introduzione di un emendamento nell’ultima legge di stabilità, nel quale è prevista per i libri elettronici una riduzione di tassazione dal 22 al 4 per cento.
La reazione degli editori europei non si è fatta attendere: in una lettera aperta rivolta alle massime cariche del Consiglio e del Parlamento europei, si esorta a un intervento sulla direttiva comunitaria “per eliminare la stortura che penalizza lo sviluppo del libro e della lettura nell’intero continente”. Firmatari del testo sono la Federazione degli Editori Europei (Fep), la Federazione delle associazioni europee degli scrittori (Ewc), la Federazione europea e internazionale dei librai (Eibf), e l’Associazione Italiana Editori (Aie).
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