Una recente ricerca internazionale sul tema dell’open government, vede l’Italia classificata al 28esimo posto.
Con “open government” si intende la capacità di un governo di condividere informazioni in modo trasparente, permettendo ai cittadini di vigilare sull’operato dell’Amministrazione Pubblica e stimolando la partecipazione al dibattito politico.
Il World Justice Project (WJP), un’organizzazione indipendente statunitense formata da accademici e giuristi internazionali, ha pubblicato per la prima volta l’Open Government Index 2015, una ricerca che si pone l’obiettivo di misurare il livello di apertura governativa di 102 Paesi.
L’Open Government Index è stato realizzato sulla base di oltre 100.000 interviste ai cittadini e agli esperti di legge dei diversi stati. Le domande erano relative a quattro dimensioni principali individuate come profili chiave dell’open government:
– La reperibilità delle norme vigenti e dei dati sul funzionamento dell’amministrazione. Questa dimensione tiene conto del tempismo con cui vengono pubblicati dati sulla gestione della Pubblica Amministrazioni e le leggi. Tiene inoltre conto del linguaggio utilizzato, che dovrebbe essere semplice e chiaro.
– Il diritto d’accesso all’informazione. Con cui si intende l’accessibilità alle informazioni in possesso delle Agenzie Governative e la consapevolezza dell’esistenza di questo diritto da parte dei cittadini.
– La partecipazione civica. Un parametro che include anche la libertà di espressione, di associazione e di protesta.
–I meccanismi di ricorso contro disposizioni di legge o adempimenti giudiziari.
Ai primi posti della classifica ci sono, prevedibilmente, Svezia, Nuova Zelanda e Norvegia. Gli ultimi posti sono invece occupati da Birmania, Uzbekistan e Zimbabwe. L’Italia, al 28simo posto, è preceduta dal Sud Africa ed è tra le ultime nazioni europee in classifica.
In particolare, colpiscono i dati raccolti nel nostro Paese sul diritto di accesso alle informazioni governative e sui meccanismi di ricorso.
Per quanto riguarda il diritto all’accesso alle informazioni governative, meno della metà dei italiani sa di godere di tale diritto (il 44%). In generale, solo il 22% dei cittadini ha richiesto dati alla Pubblica Amministrazione e di questi il 48% non ha ricevuto risposta. Tra i fortunati che hanno ottenuto un responso il 53% hanno ritenuto la risposta governativa “vaga o incompleta”.
Il giudizio degli italiani sui meccanismi per presentare ricorsi o lamentele nei confronti di disposizioni di legge è decisamente negativo. Solo il 22% dei cittadini li ritiene adeguati.
Per i risultati globali della ricerca si rimanda al report, scaricabile in formato .pdf, mentre un approfondimento sulle risposte dei cittadini italiani è disponibile QUI.
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