La lunga disputa legale originata dalla diffusione di immagini pornografiche si è conclusa con un accordo tra le due parti contrapposte.
Max Mosley, ex Presidente della Formula 1, e Google hanno concluso con una trattativa privata la battaglia legale che da anni li vedeva impegnati in Regno Unito, Germania e Francia.
Al centro della vicenda la richiesta, da parte di Mosley, di inserire un filtro automatico sui risultati delle ricerche di Google, in modo che gli utenti non potessero più visualizzare le immagini dello scandalo sessuale che lo aveva coinvolto nel 2008.
La compagnia di Mountain View acconsentiva alla rimozione dei link ma si opponeva alla richesta di inserire un filtro permanente in quanto ciò avrebbe rappresentato l’introduzione di ”un allarmante nuovo modello di censura automatica”.
Nel 2013 i tribunali di primo grado di Parigi e di Amburgo avevano accolto la richiesta di Mosley e Google era ricorsa in appello (la notizia era stata trattata QUI). La decisione della Corte di Appello di Amburgo attesa in questi giorni, è stata sospesa in seguito al patteggiamento.
I termini dell’accordo non sono stati resi noti e non è chiaro se Google abbia accettato di censurare automaticamente i contenuti pubblicati in rete. I portavoce di entrambi gli schieramenti hanno comunque espresso soddisfazione per la soluzione concordata, che pone fine ai contenziosi in corso nei tre stati.
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