Il marchio della società Microsoft non potrà essere registrato come marchio comunitario. Lo ha deciso il Tribunale dell’Unione europea, che ha respinto in questi giorni il ricorso dell’operatore per chiamate gratuite via Internet.
Il chiaro riferimento di entrambi i nomi alla parola inglese “sky” e il livello di popolarità della televisione satellitare hanno convinto i giudici della Corte di Giustizia dell’Unione Europea a negare la possibilità di una coesistenza sul territorio europeo. La ragione è da imputare al concreto rischio di confusione tra i segni figurativo e denominativo Skype e il marchio denominativo Sky: una somiglianza visiva, fonetica e concettuale tra i segni in conflitto.
Il caso risale al 2004, quando la società Skype aveva chiesto all’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (UAMI) la registrazione del segno figurativo e denotativo del software proprietario freeware di messaggistica istantanea e VoIP. Nel 2005 e nel 2006 la società Sky Broadcasting Group, divenuta nel frattempo Sky e Sky IP International, aveva avviato la procedura di opposizione in tutela del proprio marchio, depositato nel 2003 per la stessa tipologia di prodotti e servizi.
L’UAMI aveva accolto l’opposizione di Sky nel 2012 e nel 2013, e oggi il Tribunale dell’Unione europea ha respinto la richiesta di annullamento di tali decisioni avanzata da Skype.
La società Microsoft ha a disposizione due mesi per ricorrere in appello.
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