Emanati in collaborazione con il Garante Privacy i regolamenti finalizzati all’avvio del Sistema Pubblico di Identità Digitale.
Il confronto tra l’Agenzia per l’Italia Digitale e il Garante Privacy ha permesso la definizione delle caratteristiche e delle modalità di adozione del Sistema Pubblico di Identità Digitale. Il Sistema, consociuto anche come “Pin Unico”, permetterà ai cittadini l’accesso con un’unica chiave ai servizi online della P.A, dal fisco alla sanità.
Le disposizioni sono contenute in quattro regolamenti: il primo è relativo alle caratteristiche del sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale; il secondo reca tempi e modalità di adozione del sistema da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese; il terzo stabilisce lo schema di regolamento concernente l’accreditamento dei gestori di identità digitale e il quarto è relativo alle regole necessarie ai gestori di identità digitale per il riuso delle identità pregresse.
La promulgazione dei regolamenti avviene in seguito alla recente sentenza del TAR del Lazio, che accogliendo i ricorsi delle Associazioni Assintel e Assoprivder, aveva annullato alcune parti del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 24.10.2014, attuativo del sistema SPID, permettendo tuttavia la prosecuzione dell’iter verso l’entrata in vigore.
Le Associazioni si erano rivolte al Tribunale lamentando il fatto che l’applicazione del Decreto avrebbe impedito alle imprese del settore ICT con un capitale sociale inferiore ai 5 milioni di euro di concorrere per diventare identity provider del sistema di identificazione. Secondo i ricorrenti, il limite sarebbe stato in contrasto con la normativa antitrust e con il Regolamento Europeo in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno.
L’imposizione del requisito di un capitale sociale così alto, contrapposto all’assenza di tale obbligo per gli operatori pubblici, è stata ritenuta dai giudici una indebita discriminazione in favore della Pubblica Amministrazione, distorsiva del mercato e in aperto contrasto con la normativa antitrust e con il Regolamento Europeo.
Il percorso tracciato da AgID dovrebbe permettere l’entrata in vigore del Sistema Pubblico di Identità Digitale entro il prossimo dicembre.
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