L’ICANN, l’ente no profit a supervisione statunitense che assegna gli indirizzi IP, ha proposto al governo degli Stati Uniti di decentralizzare alcune funzioni.
In occasione del suo 55esimo meeting, l‘Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, il regolatore globale responsabile della convalida dei nomi dei domini web, ha approvato un piano sviluppato dalla comunità di Internet internazionale che consegnerà alla comunità globale alcuni dei principali poteri della governance sulla rete, finora appannaggio degli States.
Il processo di “decentramento” delle funzioni di DNS (il Domain Name System di Internet) è stato avviato nel 1998, ma negli anni è stato rallentato dalle preoccupazioni espresse dal Congresso degli Stati Uniti riguardo alla possibilità che Icann potesse diventare l’ostaggio di governi totalitari e repressivi che avrebbero potuto mettere a rischio la liberà di Internet. La nuova proposta, una volta approvata, diventerà operativa a fine settembre.
“Questo documento è un attestato del duro lavoro della comunità globale di Internet e della forza del modello multi-stakeholder” ha dichiarato Stephen D. Crocker, Presidente dell’ICANN. “La proposta è stata inviata al governo degli Stati Uniti per revisione e, contando sul fatto che soddisfi i criteri necessari, abbiamo raggiunto un momento cruciale nella storia di Internet”.
La proposta si concentra in particolare sulle funzioni di IANA (Internet Assigned Numbers Authority) che sono alla base del sistema della rete globale. La decisione è il risultato di una discussione internazionale che ha coinvolto un gruppo di lavoro formato da rappresentanti governativi, grandi e piccole imprese, esperti tecnici , società civile, ricercatori, accademici e semplici utenti.
Grazie alla nuova governance per ottenere un nuovo dominio di primo livello (ad esempio .org) non si dovrà più passare al solo vaglio americano ma a quello di una pluralità di soggetti internazionali.
C’è chi ha sottolineato che la proposta potrebbe essere nuovamente fermata dal Congresso americano. Di recente il candidato alle primarie repubblicane, Ted Cruz, insieme a due altri senatori, ha espresso serie preoccupazioni perché l’ente normativo vorrebbe approvare il registro dei domini Internet della Cina.
L’Icann ha avuto problemi con diversi altri Paesi nelle ultime settimane, a proposito del livello del controllo che questi dovrebbero avere sul suo operato. A mettere in allarme il Congresso americano, riporta il Financial Times, non sono soltanto Cina e Russia, ma anche Argentina, Brasile e Francia.
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