Il Garante Europeo per la Protezione dei Dati ha pubblicato una valutazione sulla bozza del Privacy Shield, lo scudo UE-USA per la privacy in cui sottolinea alcuni punti di criticità.
In qualità di supervisore indipendente delle istituzioni dell’Unione Europea, il Garante Europeo per la protezione dei dati Giovanni Buttarelli ha dichiarato: “Apprezzo gli sforzi fatti per sviluppare una soluzione per sostituire il Safe Harbour ma il Privacy Shield così com’è non è abbastanza solido per far fronte a future analisi legali davanti alla Corte. Nel caso in cui la Commissione Europea desideri adottare una “adequacy-decision” saranno necessari miglioramenti significanti per rispettare i principi chiave della protezione dei dati con particolare riguardo alla necessità, proporzionalità, ragionevolezza. Inoltre è tempo di sviluppare una soluzione a più lungo termine nel dialogo transatlantico”.
Il Garante europeo aveva già collaborato all’Opinione presentata lo scorso aprile dall’Article 29 Working Party in cui veniva analizzata la bozza di “adequacy-decision” della Commissione Europea per determinare il livello di protezione garantito dal Privacy Shield. Il documento presentava numerose richieste di chiarimento.
Prima di diventare effettivo il Privacy Shield dovrà prevedere un adeguato livello di protezione contro la sorveglianza indiscriminata e una serie di obblighi sulla supervisione, la trasparenza la correttezza e il diritto alla protezione dei dati. A questo proposito il Garante ha sottolineato che il Regolamento Generale per la Protezione dei dati di recente emanazione sarà applicabile a tutti i trasferimenti di dati compresi quelli oltreoceano. Pertanto le società internazionali che vendono beni o servizi in Europa devono essere assolutamente chiare riguardo alla loro legislazione di riferimento.
Il documento con l’analisi del Garante è disponibile QUI.
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