L’uomo è solo nella stanza che ha devastato con le proprie mani nella inutile ricerca di una “cimice”. Suona il sassofono e probabilmente si sta congedando dal mondo: investigatore privato specializzato in intercettazioni, questa volta è stata la sua privacy a restare macinata dalla violenza intrusiva di uno spione. Finisce così La Conversazione (1974), film di Francis Ford Coppola il cui portato è fin troppo trasparente nella parabola della tecnologia che divora chi la pratica, e forse anche sé stessa.
Questo l’incipit della bella recensione del volume di Giusella Finocchiaro “Il Nuovo Regolamento Europeo sulla Privacy e sulla Protezione dei Dati Personali” (Zanichelli) pubblicata sulla rivista Italia Oggi il 16 ottobre 2017. La recensione, apparsa nella rubrica “Letture di diritto”, è firmata da Francesco Romano, che, nel definire l’opera un “bel commentario polifonico”, così la descrive:
[…] di quel Regolamento costituisce una puntuale esegesi esegesi, indispensabile per inquadrare i nuovi tipi di responsabilità”, le inedite figure aziendali, il principio di accountability e molto altro ancora. Così forse non saremo anche noi costretti a distruggere le nostre case per trovare quella “cimice” che ci toglie il sonno. Anche se di certezze ce ne sono davvero poche.
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