Il Comitato europeo per la protezione dei dati si è riunito per discutere l’impatto delle novità introdotte dal nuovo GDPR, in vigore dallo scorso 25 maggio, sul sistema di cooperazione tra gli Stati membri, in particolare per quanto riguarda i casi transfrontalieri.
Durante la riunione plenaria del 4 e 5 luglio a Bruxelles, hanno condiviso le prime esperienze sul funzionamento del meccanismo “One-Stop Shop”, sull’efficacia dell’Internal Market Information System, e sulle nuove sfide che occorre affrontare per rispondere alle domande ricevute dall’entrata in vigore del GDPR. La maggioranza delle Autorità nazionali ha infatti rilevato un consistente aumento di istanze dal 25 maggio 2018.
In particolare sono oltre 100 i casi transfrontalieri, su cui il Comitato è chiamato a pronunciarsi mediante decisioni vincolanti, garantendo in tal modo un’applicazione uniforme del GDPR per evitare che lo stesso caso possa essere trattato in modo diverso nelle diverse giurisdizioni.
Il comitato europeo per la protezione dei dati è un organo europeo indipendente, che contribuisce all’applicazione coerente delle norme sulla protezione dei dati in tutta l’Unione europea e promuove la cooperazione tra le autorità competenti per la protezione dei dati dell’UE.
È composto da rappresentanti delle autorità nazionali per la protezione dei dati e dal Garante europeo della protezione dei dati (GEPD). Il comitato è istituito dal regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD) e ha sede a Bruxelles.
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