Nei primi giorni di agosto è stato inviato alla Commissione europea il documento di notifica del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID). Con tale comunicazione si conclude per l’Italia il percorso previsto dal Regolamento UE n. 910/2014 (eIDAS) per il riconoscimento dell’identità digitale come strumento di accesso ai servizi digitali delle pubbliche amministrazioni.
Da questo momento dunque si può davvero parlare di SPID come di un’identità digitale europea e non più solo italiana. Tuttavia, per l’effettivo inizio della fase di adeguamento dei sistemi di tutti gli altri Stati membri per l’accesso, tramite lo SPID, ai propri servizi digitali, occorrerà attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.
Degno di nota per l’intero sistema Italia, è stato l’ottenimento, in tempi estremamente brevi, del parere favorevole di tutti gli Stati europei, anche grazie ad un rapido processo di “peer review” iniziato a novembre 2017 e terminato lo scorso luglio durante il Cooperation Network Meeting presso la DG Connect. Ciò ha permesso all’Italia di essere il primo Paese dell’Unione europea a notificare un sistema di riconoscimento digitale che veda il coinvolgimento anche di soggetti privati. La Germania infatti, che pur si era attivata per prima per il mutuo riconoscimento del proprio sistema di identità digitale, non aveva previsto la partecipazione dei privati.
Con il riconoscimento europeo dello SPID notevoli saranno i vantaggi per le imprese e i cittadini italiani. Le imprese, ad esempio, potranno estendere più facilmente le proprie attività al di fuori del territorio nazionale, sia interagendo senza ostacoli di interoperabilità con le Pubbliche Amministrazioni degli altri Stati membri sia siglando validamente per via telematica contratti con soggetti privati. I cittadini invece potranno ottenere più rapidamente atti e documenti derivanti da Pubbliche Amministrazioni di Stati europei, accedendo direttamente a tutti i servizi digitali attivati all’interno dell’Unione europea (dichiarazioni dei redditi on line, consultazione di cartelle cliniche, etc.) tramite le proprie credenziali SPID.
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