Con la celebre sentenza del 13 maggio 2014 riguardante il diritto all’oblio, la Corte di Giustizia europea ha stabilito che i motori di ricerca sono tenuti a cancellare dai loro risultati le informazioni “inadeguate, non pertinenti o non più pertinenti” legati al nome di un privato cittadino, nel caso che quest’ultimo lo richieda.
Nelle motivazioni, il giudice ha sottolineato come l’attività del motore di ricerca implichi una gestione di informazioni, che lo rende “responsabile” del trattamento dei dati,dal momento che determina le finalità e gli strumenti di tale trattamento, ai sensi dell’articolo 2, lettera b) della direttiva 95/46.
Tuttavia, a seguito della sentenza, le autorità di vigilanza di tutta europa hanno registrato un aumento del numero di reclami riguardanti il rifiuto da parte di fornitori di motori di ricerca di eliminare i risultati oggetti di reclamo.
Il Comitato europeo per la protezione dei dati (The European Data Protection Board), conformemente al suo piano d’azione, sta sviluppando le linee guida relative al diritto all’oblio in rete, ai sensi dell’articolo 17 del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Fino a quando il documento non sarà finalizzato, le autorità di vigilanza sono tenute a gestire e indagare, per quanto in loro potere, i reclami degli interessati e nel modo più tempestivo possibile.
In quest’ottica, sono state elaborate linee guida specifiche, che mirano a interpretare il diritto all’oblio nei casi relativi ai motori di ricerca, alla luce delle disposizioni dell’articolo 17 del GDPR, che riguarda il “diritto di richiedere la cancellazione”. Il diritto all’oblio trova infatti la sua protezione in particolare ai sensi dell’articolo 17 del GDPR, redatto tenendo conto del diritto di richiedere il “delisting” stabilito nella citata sentenza del 13 maggio 2014.
In data 11 dicembre 2019 si è dunque aperta la fase di consultazione pubblica con riferimento alle Linee Guida 5/2019 sui criteri del diritto all’oblio nei casi relativi ai motori di ricerca ai sensi del regolamento generale sulla protezione dei dati (parte 1), emanate in data 2 dicembre 2019.
Il Comitato europeo per la protezione dei dati accoglie con favore i commenti sugli orientamenti, che devono essere inviati entro il 5 febbraio 2020 utilizzando il modulo fornito.
A QUESTO LINK sono consultabili le Linee Guida.
QUI è possibile inviare per i commenti.