Il sito di annunci più famoso degli Stati Uniti ha acconsentito inaspettatamente alla richiesta dei procuratori generali e ha chiuso la sezione del sito dedicata ai soli adulti.
La decisione, non accompagnata da una dichiarazione ufficiale alla stampa, si è palesata direttamente sulla pagina principale di Craigslist dove da alcuni giorni una banda nera con scritto “censored” copre la colonna delle inserzioni vietate ai minori.
L’autocensura di Craigslist sottolinea così l’esasperazione del sito per i continui attacchi da parte del gruppo di procuratori generali di 17 stati che dal 2008 accusano Craigslist di diffondere l’attività di prostituzione e facilitare l’abuso sui minori.
L’ultima protesta dei procuratori risale alla lettera mandata al sito alla fine di agosto, nella quale la sezione per adulti di Craigslist viene apertamente definita come “brothel businness“, affari da postribolo.
Tuttavia pare che negli anni Craigslist abbia cercato più volte di venire incontro alle richieste del gruppo di procuratori. Sono stati attuati diversi tentativi per impedire che il servizio di inserzioni venisse sfruttato per commettere illeciti.
Negli ultimi tempi la procedura per pubblicare un annuncio nella sezione per adulti richiedeva l’autenticazione attraverso carta di credito e il pagamento di una piccola tariffa. Oltre a ciò gli impiegati di Craigslist provvedevano a controllare “manualmente” che le inserzioni non contenessero riferimenti ad attività illegali.
Nonostante queste precauzioni, tuttavia, sono continuate a girare storie di abusi che iniziavano con un annuncio su Craigslist. I procuratori generali hanno quindi ripreso la loro protesta affinché la sezione per adulti venisse definitivamente chiusa.
Non è dato sapere se l’autocensura sarà definitiva o se sia solo una provocazione. Si attendono con interesse gli sviluppi di questa ennesima versione del problema della responsabilità in rete del fornitore di servizi.
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