Il termine per attuare la direttiva 2009/136/CE, da molti soprannominata Cookie Law, è scaduto il 25 Maggio 2011 ma dei 27 stati membri dell’Unione Europea solo Estonia e Danimarca hanno inviato la notifica di pieno recepimento della direttiva entro il termine stabilito, mentre il Regno Unito ha completato la procedura qualche giorno dopo.
La maggioranza dei paesi membri, tra cui l’Italia, sembra avere ignorato la scadenza del termine. Jonathan Todd, portavoce di Bruxelles, ha annunciato che la Commissione avvierà urgentemente delle procedure di infrazione nei loro riguardi.
Molti commentatori hanno individuato il motivo del ritardo nella protesta di molte aziende della rete, agenzie di pubblicità online e start-up digitali contro la “legge dei cookie”, l’articolo della direttiva che prevede il consenso esplicito da parte degli utenti per l’installazione di cookie che tracciano la loro attività di navigazione.
Secondo le proteste, le continue richieste di consenso complicherebbero l’esperienza di fruizione della rete per gli utenti e potrebbero provocare un’eccessiva diffidenza dei navigatori verso i siti che per funzionare necessitano dell’installazione di cookie.
Regno Unito e Danimarca, pur avendo già convertito la direttiva in legge, hanno deciso di lasciare un anno di tempo alle aziende per uniformarsi alle nuove regole. La Commissione Europea ha tuttavia annunciato l’intenzione di reperire ulteriori informazioni per valutare la legalità di questa procedura.
Per quanto riguarda gli altri paesi, secondo Todd, la Germania sarebbe il paese più lontano dalla notifica della piena ricezione della Direttiva, dal momento che la procedura di conversione in legge della direttiva non è ancora iniziata. La Francia dovrebbe invece terminare l’attuazione in autunno. Per quanto riguarda Spagna e Italia, Todd ha espresso ottimismo: pare che i due paesi siano in grado presentare la notifica di recepimento della direttiva prima dell’estate.
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