Federalberghi, la federazione italiana degli albergatori, ha dato il via ad una protesta formale contro i siti che raccolgono le recensioni anonime degli utenti.
In una recente lettera indirizzata al Ministero del Turismo e al Ministero delle Attività Produttive, il presidente della federazione Bernabò Bocca, ha chiesto l’introduzione di norme su blog e siti, tra cui il diritto di replica, l’obbligo della firma comprensiva di nome e cognome sulle recensioni o, in alternativa la presa di responsabilità da parte del sito.
Il principale bersaglio della protesta della Federazione sarebbe Tripadvisor, il portale di viaggi in cui gli utenti scambiano opinioni su hotel, ristoranti e attrazioni turistiche di tutto il mondo.
Considerato come uno dei servizi “pionieri” del web 2.0, Tripadvisor dal 2000 raccoglie le recensioni degli utenti, in forma anche anonima, senza nessun controllo o censura. Il portale, che oggi raccoglie oltre 40 milioni di visitatori mensili, è di proprietà di Expedia Inc., la compagnia americana di viaggi, colosso delle prenotazioni online, che gestisce popolari siti quali Expedia.com, Hotels.com, Hotwire.com.
È proprio la concomitanza tra l’anonimato e la gestione di Expedia del sito a non convincere il presidente Bocca, secondo il quale l’obbligo per gli utenti di autenticarsi sul portale con nome e cognome, e magari anche con l’aggiunta delle date del soggiorno, sarebbe una garanzia sull’autenticità delle recensioni e fugherebbe il sospetto che le opinioni siano in realtà create ad hoc.
Il comunicato stampa in cui la Federalberghi annuncia la richiesta di adozione di un provvedimento contro le recensioni anonime riporta anche la notizia di una sentenza del Tribunale di Parigi che ha condannato nei giorni scorsi Expedia, TripAdvisor ed Hotels.com a pagare una multa da 430mila Euro per pratiche commerciali sleali e ingannevoli.
Il Tribunale ha così accolto le richieste della Synhorcat (l’associazione francese degli albergatori) che accusava Expedia di aver fornito al pubblico informazioni sbagliate circa la disponibilità di posti in alcuni alberghi a beneficio di altri hotel, partner commerciali del sito stesso. La Synhorcat contestava inoltre il fatto che la partnership tra Expedia e Tripadvisor non fosse in alcun modo esplicitata agli utenti.
La condanna, anche se solo in parte pertinente alla protesta della Federalberghi, è stata annunciata come un importante successo dell’azione che Hotrec (l’organizzazione europea degli alberghi, ristoranti e bar), insieme a Federalberghi e alle altre associazioni nazionali, sta promuovendo in tutti i paesi europei per contrastare le pratiche commerciali scorrette.
Sembra tuttavia che non tutte le associazioni nazionali siano unite nella lotta contro le recensioni anonime di Tripadvisor. Confindustria Alberghi e Confindustria AICA (Associazione Italiana Compagnie Alberghiere) hanno recentemente inaugurato una collaborazione continuativa con TripAdvisor for Business orientata a superare le criticità e ad individuare le principali aree di miglioramento delle funzionalità di TripAdvisor dedicate alle aziende del settore ricettivo.
[…] Tripadvisor potrebbe fare lo stesso. Ma non lo fa. Gli albergatori italiani sono inviperiti, la Federalberghi sta pure cercando di far passare una proposta di legge per far sì che la responsabilità dei falsi […]