Nuovi sviluppi sui rapporti tra la Commissione Europea e l’Ungheria, al centro dell’attenzione internazionale in seguito alla revisione costituzionale di stampo nazionalista operata dal governo di Viktor Orban.
Tra i nuovi elementi normativi che hanno destato la preoccupazione della Commissione Europea e del Fondo Monetario Internazionale spicca il provvedimento che limita l’indipendenza della Banca centrale nazionale. La Commissione ha anche espresso forti perplessità sulla norma che ha sostituito l’autorità ungherese per la protezione dei dati personali con una nuova autorità amministrativa il cui vertice viene nominato direttamente dal Primo Ministro, minandone così l’indipendenza. Un terzo elelmento critico è invece rappresentato dalla norma sulla pensione obbligatoria anticipata per giudici e magistrati.
In risposta alle pressioni provenienti dalla UE e dal FMI, il Primo Ministro ungherese ha recentemente dichiarato che il suo governo sarebbe pronto a trattare una modifica della controversa legge sulla Banca centrale magiara, giudicata dagli organi internazionali come non conforme ai Trattati europei. Orban ha però respinto gli altri appunti mossi dalla Commissione europea sull’ indipendenza della giustizia e sull’ autorità per la protezione dei dati personali.
Nei giorni scorsi la Commissione ha reso noto di essere pronta a lanciare procedure d’infrazione contro l’Ungheria se l’analisi delle spiegazioni chieste a Budapest e fornite dal governo magiaro non saranno sufficienti a fugare il sospetto che le norme varate siano in contrasto con il diritto comunitario. La decisione della Commissione è attesa per il 17 gennaio, in occasione della riunione settimanale a Strasburgo.
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